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Corsi a.a. 2021-2022

 

 

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ASTROFISICA E COSMOLOGIA    N : 4

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
ASTROFISICA DEGLI OGGETTI COMPATTI

ASTROFISICA DEGLI OGGETTI COMPATTI

The course will introduce the nature of astrophyisical compact objects and their emission, both from a theoretical and observational point of view. The program of the lectures is:
a) Introduction to compact objects: white dwarfs, neutron stars and black holes.
b) Black holes: general properties. Schwarschild and Kerr metrics
c) Neutron stars. Pulsars: general properties and emission mechanisms.
Pulsars as General Relativity laboratories
 

2

 
EVOLUZIONE DI GALASSIE E AGN AD ALTO REDSHIFT

EVOLUZIONE DI GALASSIE E AGN AD ALTO REDSHIFT

Evoluzione di galassie e AGN ad alto redshift Formazione e
coevoluzione AGN/galassie. Nuove osservazioni e risultati.
Misura e storia delle Star Formation and Accretion Rates.
Funzione di luminosità: AGN e galassie.
Buchi neri supermassivi: funzione di massa.
Crescita di BH e galassie. AGN: Feedback. Getti radio. Merging e interazione.
Struttura su larga scala dell’Universo

3

Semestre I
 
  • Federica RICCI ( federica.ricci21@unibo.it - Dip. di Fisica e Astronomia, Univ. di Bologna )  
IL DOPPIO PROBLEMA DELLA MASSA MANCANTE NELL’UNIVERSO

Il doppio problema della massa mancante nell’Universo

Il corso e’ di livello intermedio. Richiede conoscenze di base di Astrofisica e Cosmologia. E’ preferibile aver seguito in precedenza un corso di introduzione alla Cosmologia.
Il programma e’ diviso in due parti.

1) Il problema dei barioni mancanti: Misura dell’abbondanza dei barioni in varie epoche cosmologiche; evidenze osservative relative alla sotto-abbondanza cosmologica dei barioni all’epoca attuale; interpretazioni teoriche nell’ambito del modello cosmologico standard; tecniche osservative per la rivelazione dei barioni mancanti; stato dell’arte; prospettive future,.
2) Il problema della materia oscura; Evidenze osservative indirette a supporto dell’esistenza della materia oscura; argomenti teorici a supporto dell’esistenza di una componente oscura; interpretazioni alternative e teorie MOND; abbondanza cosmologica e proprietà’ fisiche della materia oscura;  candidati di materia oscura; tecniche dirette per la rivelazione della materia oscura (acceleratori, calorimetri ecc.); tecniche indirette per la rivelazione della materia oscura (osservazioni astrofisiche e cosmologiche).


 

2

semester I
 
SPETTROSCOPIA DI PLASMI ASTROFISICI

Spettroscopia di plasmi astrofisici

-Notazione spettroscopica; Livelli energetici; Transizioni: regole di selezione

-Processi di base; Bilancio di ionizzazione

-Righe di emissione

-Righe di assorbimento; Estinzione da polvere

-Plasmi fotoionizzati

 

2

Semestre I
 
  • Stefano Bianchi ( bianchi@fis.uniroma3.it - Universita degli Studi Roma TRE )  

FISICA TERRESTRE    N : 6

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
ANALISI DELLE SERIE TEMPORALI

Analisi delle serie temporali

1) Si richiamano i principi di base della analisi di Fourier applicata e numerica: serie e trasformata di Fourier, spettro di energia e di potenza, autocorrelazione e mutua correlazione, e loro costruzione numerica.

2) Risposta impulsiva e armonica di un sistema.

3) Filtraggio di una serie temporale.

4) Serie temporali come campionamenti di un segnale continuo.
 

3

I Semestre
 
  • Roberto FERRETTI ( ferretti@mat.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  
FISICA DEI GHIACCI PLANETARI

Fisica dei ghiacci planetari

Il ghiaccio nel Sistema Solare
Tecniche geofisiche per l'esplorazione delle croste ghiacciate nel Sistema Solare
Proprietà elettriche del ghiaccio
Il radar per lo studio dei ghiacci terrestri e planetari
Misure di laboratorio su campioni simulanti ghiacci planetari

 

3

I Semestre
 
  • Elena PETTINELLI ( elena.pettinelli@uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  
  • Elisabetta MATTEI ( mattei@fis.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  
PLANETOLOGIA EXTRASOLARE

PLANETOLOGIA EXTRASOLARE

La scoperta di quasi 4000 pianeti extrasolari, ha dato nuovo impulso alla ricerca astrobiologica permettendo di spaziare oltre l’ambito locale del  Sistema Solare. Inoltre le caratteristiche fisiche dei pianeti extrasolari stessi e le loro caratteristiche orbitali, così diverse da quelle del nostro Sistema Solare, hanno ormai messo in crisi il paradigma classico della formazione planetaria.
Il corso si prefigge lo scopo di descrivere le metodologie sperimentali che hanno permesso di scoprire l’esistenza dei corpi planetari in orbita intorno ad altre stelle oltre che il sole, i risultati fisici e statistici principali che sono stati ottenuti da queste scoperte e dallo studio dell’ambiente stellare, le conseguenze sullo studio dell’astrobiologia e sulla ricerca della vita in ambienti diversi dalla terra. In particolare vengono trattati i seguenti argomenti:

  • I metodi di ricerca  dei compagni planetari di altre stelle oltre il sole
  • Tecniche di osservazione delle atmosfere dei pianeti extrasolari
  • Cenni sulla formazione planetaria e sulla teoria della migrazione, pro e contro delle due teorie del “core accretion” e del “disk instability”
  • Principali risultati ottenuti nella ricerca dei pianeti extrasolari, cose note, cose non note e cose messe in crisi (proprietà statistiche, metallicità – formazione, proprietà orbitali, distribuzioni di massa, periodi ed eccentricità etc. etc.)
  • La fisica dei pianeti giganti (Giove e Saturno come termini di paragone) e delle Brown Dwarfs. Verrà approfondita la tematica degli hot jupiter e come viene alterata la loro evoluzione a causa della prossimità della stella madre.
  • La fisica dei pianeti terrestri e rocciosi, storia evolutiva della terra
  • Il concetto di zona di abitabilità, sua definizione e sua estensione nel caso del Sole e nel caso piu’ generale di stelle di altri tipi spettrali. Completamento del concetto con l’evoluzione temporale della zona continuamente abitabile. Ampliamento e trasferimento del concetto di abitabilità alla Galassia.
  • La ricerca della vita come problema astrofisico. Ricerca della vita nel Sistema Solare, i primi passi, gli esperimenti del Viking, Marte, Titano ed Europa. Definizione delle biosignatures, bioindicatori, e loro osservazione. I progetti per la ricerca della vita intelligente: SETI.
  • Le bibliografie necessarie di cui ogni argomento é corredato
2

I Semestre
 
  • Riccardo CLAUDI ( riccardo.claudi@oapd.inaf.it - OAPD/INAF )  
METEOROLOGIA SPAZIALE

METEOROLOGIA SPAZIALE

Secondo la definizione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), la meteorologia spaziale si riferisce alle condizioni della magnetosfera, della ionosfera e della termosfera terrestre indotte dal Sole e dal vento solare che possono influenzare il funzionamento e l’attendibilità dei sistemi e dei servizi tecnologici spaziali e terrestri. Questi effetti possono rivelarsi dannosi per cose e persone. Vista la multidisciplinarietà delle applicazioni, il tema è complesso ed è trattato a livello globale da gruppi di ricercatori con competenze in fisica, ingegneria, matematica, chimica, biologia e medicina.
Il corso offre una panoramica dei meccanismi fisici che innescano eventi estremi allo scopo di evidenziare la numerosità delle variabili in gioco e di rappresentare le competenze necessarie per sviluppare strategie efficaci di mitigazione e di previsione. Inoltre, il corso mette in evidenza le sfide scientifiche, tecnologiche e sociali ancora non risolte nell’ambito della meteorologia spaziale, fornendo anche esempi delle tecnologie più vulnerabili.

Indice

  • Meteorologia Spaziale: scienza o servizio?
  • Meteorologia e clima nello spazio circumterrestre
  • Il Sole, il vento solare, la magnetosfera e la ionosfera
  • Applicazioni: come prevedere e mitigare l’impatto della meteorologia spaziale sui sistemi di comunicazione e navigazione
  • Programmi e servizi di meteorologia spaziale nel mondo
 
2

Semestre I
 
ANALISI DEI DATI SPERIMENTALI

Analisi dei dati sperimentali

* Acquisizione e preparazione dei dati
* Statistica di singola variabile ed inferenza
* Dati in funzione del tempo
* Dati distribuiti geograficamente
* Statistica con due variabili
* Statistica non parametrica e metodi multivariati
* Esempi di programmazione in Python/R
 

2

Semestre II
 
PROBLEMI INVERSI IN GEOFISICA

Problemi inversi in Geofisica

Questo corso è un'introduzione ai metodi di inversione in ambito geofisico.
Il corso tratterà sia della risoluzione di problemi lineari sia di quelli non lineari attraverso approcci deterministici quali il metodo dei minimi quadrati, la SVD,  e tecniche di regolarizzazione così come approcci puramente probabilistici come i metodi Monte Carlo basati su Catena di Markov.
La teoria è illustrata attraverso alcuni esempi tratti da problemi geofisici e la loro soluzione è discussa attraverso lo svolgimento in aula di algoritmi di inversione.

  • Testi di Riferimento:

A. Tarantola, Inverse Problem Theory and Methods for Model Parameter Estimation, Siam
M. Bertero and P. Boccacci, Introduction to Inverse Problems in imaging, IoP
W. Menke: Geophysical Data Analysis: Discrete Inverse Theory. Academic Press

 
2

Semestre II
 
  • Sebastian Emanuel LAURO ( lauro@fis.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  

COMUNICARE LA SCIENZA    N : 1

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
COMUNICARE LA SCIENZA

COMUNICARE LA SCIENZA

Il corso si basa su attività pratiche e laboratori, a partire dall'analisi di casi studio di comunicazione scientifica che saranno presentati e discussi in italiano e / o in inglese (a seconda del contenuto)

 

2

 

FISICA DELLA MATERIA: ASPETTI SPERIMENTALI, TEORICI E COMPUTAZIONALI    N : 4

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
INTRODUZIONE ALLA SPINTRONICA

Introduzione alla spintronica

1) Equazioni di diffusione accoppiate per le densità di carica e spin
2) Effetto di magnetoresistenza gigante (GMR)
3) Accoppiamento di spin orbita in metalli e semiconduttori (Rashba, Dresselhaus, etc.)
4) Effetto spin Hall estrinseco
5) Effetto spin Hall  intrinseco
6) Grafene e Isolanti Topologici

 

3

 
STRUTTURE DI MODO E RELAZIONE DI DISPERSIONE GLOBALE IN PLASMI MAGNETIZZATI TOROIDALI

Strutture di modo e relazione di dispersione globale in plasmi magnetizzati toroidali

Programma: La comprensione delle strutture di modo e relazione di dispersione globali delle fluttuazioni nei
plasmi magnetizzati è di fondamentale importanza per capirne le proprietà sia in laboratorio che nello spazio.
Il campo magnetico di equilibrio e le non uniformità del plasma giocano un ruolo cruciale in questo senso
e richiedono appropriate tecniche matematiche per essere trattati. 
Questa serie di lezioni è strutturata in tre parti. (I) Metodi variazioni in fisica del plasma (lezioni i-ii-iii), 
che affronta la costruzione generale di principi variazionali, fornendo esempi semplici e applicazioni, e
che illustra il loro utilizzo in magnetoidrodinamica. (II) Propagazione di onde in mezzi lentamente variabili
e debolmente non uniformi (lezioni iv-v), che discute la formulazione eiconale delle equazioni d’onda e 
l’equazione cinetica d’onda. (III) Descrizione delle onde di Alfvén nei plasmi toroidali (lezioni vi-vii), 
che affronta sia il problema agli autovalori globale che la soluzione asintotica per tempi lunghi e la
relazione di dispersione WKB.
 

2

 
  • Zonca Fulvio ( fulvio.zonca@enea.it - Enea )  
DINAMICA DEI LIQUIDI E TEORIE PER LA TRANSIZIONE VETROSA

Dinamica dei liquidi e teorie per la transizione vetrosa

Funzioni di correlazione dinamiche
Dinamica dei liquidi e transizione vetrosa
Teoria di Mode Coupling per la dinamica vetrosa
 

3

II Semestre
 
  • Paola GALLO ( paola.gallo@uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  
MATERIA SOFFICE ATTIVA: IL PUNTO DI VISTA DELLA FISICA DEI MEZZI CONTINUI

Materia Soffice Attiva: il punto di vista della Fisica dei Mezzi Continui

Materia Soffice Attiva: il punto di vista della Fisica dei Mezzi Continui
L. Teresi, Dipartimento di Matematica e Fisica, Università Roma Tre, Italia

La materia soffice attiva è il costituente fondamentale della materia vivente e la sua modellazione fisica viene spesso fatta utilizzando modelli basati sulla meccanica statistica o sulla dinamica molecolare. Questi modelli assumono la nozione di energia come nozione fondamentale e descrivono la materia soffice attiva come un sistema “fuori dall’equilibrio”.  Qui vogliamo adottare un punto di vista diverso, partendo dalla fisica dei mezzi continui: la nozione fondamentale non è più l’energia ma la potenza e soprattutto la capacità di convertire potenza chimica in potenza meccanica per produrre movimento e cambiamenti di forma, oltre ad una inevitabile dissipazione.

Una delle peculiarità fondamentali della materia soffice vivente è infatti la capacità di utilizzare potenza chimica per produrre lavoro meccanico e quindi movimento e cambiamenti di forma in modo controllato. Lo studio di questi sistemi attivi è stato fin ora assente dalla fisica convenzionale, ma sta assumendo un ruolo sempre più importante nella ricerca scientifica contemporanea: alla fisica si richiedono nuovi esperimenti e alla matematica nuovi modelli. Su tutto, la volontà di comprendere il comportamento della materia vivente e lavorare a fianco dei biologi.

Qui in particolare siamo interessati alla dinamica dei gel attivi, studiata con i metodi della fisica del continui: l’attivazione di una rete polimerica infusa di solvente è vista nel contesto della teoria della “stress-diffusion”, arricchita con un modello di crescita. Partiremo dai principi fondamentali della potenza virtuale e della potenza dissipata per sviluppare una teoria che utilizza tre variabili di stato per descrivere la dinamica dei gel attivi: spostamento, concentrazione e stato rilassato. Questo modello può descrivere alcune delle caratteristiche fondamentali della contrazione che si osserva nei gel attivi; le capacità descritti del modello saranno confrontate con le più recenti osservazioni sperimentali.

Argomenti trattati
- L’origine statistica della energia libera.
- I tre pilastri della fisica dei continui: 1) variabili di stato;  2) leggi di bilancio; 3) prescrizioni costitutive.
- Fisica dei gel: assorbimento e rilascio di liquidi.
- Il diagramma contrazione-rigonfiamento.
- Dinamica: i problemi evolutivi.

Riferimenti

  1. O. J. N. Bertrand, D. K. Fygenson, O. A. Saleh, Active, motor-driven mechanics in a dna gel, PNAS (2012).
  2. D. Mizuno, C. Tardin, C. F. Schmidt, F. C. MacKintosh, Nonequilibrium mechanics of active cytoskeletal networks, SCIENCE (2007).
  3. M. K. Matthias Schuppler, Felix C. Keber, A. R. Bausch, Boundaries steer the contraction of active gels, NATURE Comm.  (2016).
  4. A. Bernheim-Groswasser, N. S. Gov, S. A. Safran, S. Tzlil, Living matter: Mesoscopic active materials, Advanced Materials (2018).
  5. F. C. MacKintosh, A. J. Levine, Nonequilibrium mechanics and dynamics of motor- activated gels, PRL  (2008).
  6. Y. Ideses, V. Erukhimovitch, R. Brand, D. Jourdain, J. Salmeron, Hernandez, U. Gabinet, S. Safran, K. Kruse, A. Bernheim-Groswasser, Spontaneous buckling of contractile poroelastic actomyosin sheets, NATURE Comm. (2018).
  7. M. Curatolo, S. Gabriele, L. Teresi, Swelling and growth: a constitutive framework for active solids, Meccanica (2017).
  8. P. J. Flory, J. Rehner, Statistical mechanics of cross-linked polymer networks i. rubberlike elasticity, J Chem Phys  (1943).
  9. P. J. Flory, J. Rehner, Statistical mechanics of cross-linked polymer networks ii. swelling, J Chem Phys  (1943).
  10. G. H. Koenderink, Z. Dogic, F. Nakamura, P. M. Bendix, F. C. MacKintosh, J. H. Hartwig, T. P. Stossel, D. A. Weitz, An active biopolymer network controlled by molecular motors, PNAS (2009).
  11. J. Prost, F. Ju?licher, J-F. Joanny, Active gel physics NARTURE Physics (2015).
  12. DiCarlo, S. Quiligotti, Growth and balance, Mechanics Research Communications (2012).
3
II Semestre
 
  • Luciano TERESI ( luciano.teresi@uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  

FISICA SPERIMENTALE DELLE ALTE ENERGIE    N : 3

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
FISICA DEL SAPORE - SPERIMENTALE

FISICA DEL SAPORE - SPERIMENTALE

Definizione di sapore e fisica del sapore.
- Sapore e bosone di Higgs.
- Matrice CKM.
- Fisica del sapore oltre il modello standard

- Violazione del sapore leptonico.
- Introduzione alla violazione di CP.
- Violazione di CP. Misura sperimentale in NA48 e KLOE.
- Misura dell'angolo di Cabibbo per decadimenti di kaoni neutri e carichi.
- Decadimenti di kaoni rari e molto rari.
- Il meccanismo GIM e l'osservazione del quark charm.
- Vita media degli adroni charm.
- Decadimenti del sapore leptonico e semileptonico.
- Mixing di mesoni D.
- Asimmetrie nel decadimento dei mesoni charm
- Acceleratori ed esperimenti per studi di b physics.
- Mixing di mesoni B e violazione di CP.
- Misura di angoli e lati del triangolo unitario b.
- Misurazione sperimentale del mixing di Bd e Bs.
- Vite medie degli adroni B
- Ricerca di nuova fisica con decadimenti dei mesoni B e D.
- Il sapore leptonico nel modello standard.
- LFV oltre la SM.
- Mu-> e gamma e l'esperimento MEG.
- Prospettive future: proposta Mu2E
- Decadimento del Tau LFV nelle fabbriche B.
- Momenti di dipolo elettrico nella fisica BSM e loro misura.
 

2

 
  • Antonio PASSERI ( passeri@roma3.infn.it - INFN )  
FISICA DELLE ALTE ENERGIE ALLE MACCHINE ACCELERATRICI ADRONICHE

FISICA DELLE ALTE ENERGIE ALLE MACCHINE ACCELERATRICI ADRONICHE

- Fisica degli acceleratori, rivelatori (lezione 1)
a) Trigger
b) rivelatori di tracce
c) Calorimetri
d) Spettrometro di Muoni
e) Monitor di luminosità
 
- Ricostruzione di oggetti (lezione 2)
a) Tracce
b) Getti
c) Elettroni e fotoni
d) Muoni
e) Energia mancante
 
- Misura della sezione d’urto trasversa (lezione 3)
a) vertice, accumulo, evento sottostante,
isolamento, rimozione di sovrapposizioni
a) Stima del fondo (Regioni di controllo, metodi ABCD, stima dei fondi basate sui dati, analisi indipendenti dalla regione di segnale)
 
- Misura della sezione d’urto trasversa (lezione 3, continua)
b) b-tag
c) Ottimizzazione dell'analisi
d) Tecniche di analisi multivariata
e) Interpretazione statistica, errori sistematici e statistici, scoperte, limiti,
parametrizzazione delle sistematiche, look-elsewhere effect.

- Cinematica, Diagrammi di Feynman (lezione 4)
- Generatori MC e Geant

- Fisica Elettrodebole (lezione 5)

a) Candele standard (risonanze di bassa massa, bosone W, bosone Z)
- QCD e Fisica del B (Lezione 6)
- Fisica del quark Top (Lezione 7)
- Fisica del bosone di Higgs (Lezioni 8, 9)
- Supersimmetria (Lecture 10)
- Fisica esotica
- Acceleratori futuri e prospettive (Lezione 11)
 

4

I Semestre
 
INTERAZIONI ADRONICHE AD ALTA ENERGIA

Interazioni adroniche ad alta energia

Ambiente sperimentale: ISR, SppS, Tevatron, RHIC, LHC.
Caratteristiche generali delle interazioni a piccolo impulso trasferito.
Produzione inclusiva di particelle. Sezione d’urto elastica, diffrattiva, totale.
Cromodinamica quantistica, quark e gluoni, fattori di colore.
Costante di accoppiamento aS(Q2).
Scattering inelastico di leptoni. Funzioni di struttura e evoluzione in Q2.
Densità dei partoni. Generatori Monte Carlo, parton shower.
Drell–Yan, produzione di bosoni W e Z.
Jet adronici, algoritmi di ricostruzione di jet, variabili di evento.
Produzione inclusive di jet, di-jet, jet-fotone, multi-jet.
Funzione di frammentazione dei jet.
Misure di aS(Q2).
Collisioni di nuclei relativistici, quark-gluon plasma.
Caratteristiche generali delle collisioni nucleo-nucleo.
Segnali della formazione del quark-gluon plasma.

 

3

I Semestre
 
  • Filippo CERADINI ( filippo.ceradini@roma3.infn.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  

FISICA TEORICA DELLE ALTE ENERGIE    N : 2

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
CORSO AVANZATO SUL MODELLO STANDARD

Corso avanzato sul Modello Standard


- Part I - Prof. Bonvini (da definire)

- Part II  Fisica del flavor e QCD sul reticolo  - V. Lubicz 6 hour

           • Fisica del flavor e sue motivazioni
                       • Domande aperte nel Modello Standard
                       • Il settore del flavor
                       • Fisica del flavor e ricerche di Nuova Fisica      
           • Introduzione alla QCD sul reticolo
                       • La regolarizzazione sul reticolo
                       • L’azione di QCD sul reticolo
                       • Simulazioni Monte Carlo e importance sampling
                       • Calcolo delle funzioni di correlazione
                       • Errori sistematici
                       • Fisica del flavor sul reticolo
                       • Le masse dei quark
                       • L'angolo di Cabibbo e il test di unitarietà
                       • L'analisi del triangolo unitario

- Part III Fisica elettrodebole - G. Degrassi 6 hour (Roma Tre)

  • Review sul Modello Standard
     - Definizione della costante di Fermi
     - Il parametro rho
     - La simmetria custodiale
     - Limite senza gauge del Modello Standard
  • Rinormalizzazione del Modello Standard
     - I parametri Delta-r e Delta-k
     - Gli schemi di rinormalizzazione Msbarra e On-Shell
  • Fisica di precisione
     - g-2
     - Determinazione indiretta delle masse del top e dell'Higgs
     - Vincoli teorici sulla massa dell'Higgs
     - Decadimenti e produzione dell'Higgs

 
3

Semestre II
 
  • Vittorio LUBICZ ( lubicz@fis.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )
    • Part II Flavour physics and lattice QCD - 6 hours (Roma Tre)
     
  • Giuseppe DEGRASSI ( degrassi@fis.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )
    • Part III Electroweak Physics - 6 hours (Roma Tre)
     
  • Marco Bonvini ( bonvini@roma1.infn.it - INFN )  
ELEMENTI DI TEORIA DEI GRUPPI E TEORIE DI GRANDE UNIFICAZIONE

Elementi di teoria dei gruppi e teorie di grande unificazione

- Grand Unified Theories: SU(5) and SO(10)
- Models of neutrino masses and mixing

3

semester II
 
  • Davide MELONI ( meloni@fis.uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  

FISICA APPLICATA    N : 2

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
ANALISI DATI ADATTIVA E FRATTALE

Analisi Dati Adattiva e Frattale

- Algoritmi adattivi per l'analisi di serie temporali: Empirical Mode Decomposition,
  Ensemble EMD, time varying filter EMD.

- Algoritmi per l'analisi frattale di serie temporali: detrended fluctuation
  analysis (DFA), multifractal DFA, esponente di Hurst locale.

- Applicazioni: mitigazione del rumore dovuto a luce scatterata in Virgo, dati di
  7Be della CTBTO.
2

 
FISICA NUCLEARE APPLICATA

FISICA NUCLEARE APPLICATA

- Metodi radiometrici
- Misure e incertezze nei metodi radiometrici
- Applicazioni: modelli di trasporto atmosferico, non-proliferazione nucleare

2

 
  • Wolfango PLASTINO ( wolfango.plastino@uniroma3.it - Dipartimento di Matematica e Fisica )  

METODI E MODELLI MATEMATICI DELLA FISICA    N : 1

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
SIMMETRIE DI LIE DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI E ALLE DIFFERENZE

Simmetrie di Lie di equazioni differenziali e alle differenze

1.    Simmetrie di Lie di equazioni differenziali e loro estensioni e
      generalizzazioni
2.    Simmetrie di Lie di equazioni alle differenze; derivazione e
      applicazioni
3.    Dalle simmetrie puntuali alle simmetrie generalizzate per
      equazioni alle differenze
4.    Simmetrie generalizzate dall'integrabilta' di equazioni alle
      differenze
5.    Simmetrie formali ed equazioni integrabili sul reticolo
 

2

Dicembre 2019
 
  • Decio LEVI ( levi@roma3.infn.it - Universita degli Studi Roma TRE )  

   N : 1

Nome corsoCfuNotePeriodoCalen
dario
PYTHON

Python

Acquisire competenze per l'implementazione al calcolatore di programmi ad alto livello nel linguaggio interpretato
Python. Conoscere i costrutti fondamentali di Python e la sua applicazione a casi d'uso legati al calcolo scientifico e
all'elaborazione dei dati.

2

 
  • Paola CELIO ( paola.celio@uniroma3.it - Universita degli Studi Roma TRE )  

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Admin 04 Settembre 2019